martedì 15 aprile 2008

ELECTION DAY parte seconda


C'è chi perde tempo, chi perde l'autobus, chi perde la memoria,
i capelli, le chiavi e chi perde le elezioni.
Io poi sono andata a votare.
Il solletico della coscienza.
Non la paura che a prevalere fosse la destra.
Il mio voto sarebbe stato inutile da quel punto di vista,
disperso come era nei tanti colori dell'arcobaleno.
Ora le parole possono essere tante, dalla voce dei grandi che hanno vinto
o che spiegano una sconfitta a quella della gente comune che si rammarica o esulta...
io ascolto, osservo, aspetto.
Aspetto di vedere domani che tempo farà, tenendo con me sempre un ombrello,
che non si sa mai.
Aspetto e cerco di trovare un posto per me.
Io politicamente parlando non esisto.
E non solo in parlamento.
Ho sentito dire che bisogna tornare nelle strade a raccogliere la gente della sinistra vera,
quella forse un po' delusa, ma che non si arrende mai.
Allora aspetterò con l'ombrello in mano e la finestra aperta sulla strada.
Ed avrò sempre il piede pronto ad andare...
Chè come dice il Che :"Non possiamo predire il futuro, ma non dobbiamo mai cedere alla tentazione zoppicante di essere i portabandiera di un popolo che aspira alla sua
libertà, ma rifugge dalla lotta che questa comporta e l'aspetta come un briciolo di vittoria".

7 commenti:

Vincze ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

L'Italia è un paese per vecchi. Vecchi di destra e vecchi di sinistra, va bene tutto, basta che siano vecchi. RI-presentarsi alle elezioni, RI-proporre coalizioni, RI-provarci da soli, RI-peterci che stavolta è diverso. Sembra che il segreto sia fare le cose per l'ennesima volta: che prima o poi funziona. E' questo RI-mescolio di idee, concetti e alleanze ogni volta che se ne offre l'opportunità. E' vedere governi e opposizioni giocare a turno a farsi i dispetti, inciampare tutti negli stessi scandali, giustificarsi sempre allo stesso modo. Perdendo di vista la gente, tutti, allo stesso modo. Non credo sia una sensazione solo mia: a livello nazionale sono anni che non assistiamo a un voto "di fiducia", che premi qualcuno RI-confermandolo. La santa regola dell'alternanza democratica, certo. Ma in questo caso la chiamerei più la regola dello scontento, la regola che non si sa più dove sbattere la testa...E per la disperazione qualcuno la sbatte niente di meno che contro il Carroccio...
Per tutti questi motivi io non ho votato. Perché tanto politicamente non sarei esistita comunque. Non mi sarei riconosciuta in un'opposizione di sinistra incapace di essere una, incapace di essere di sinistra. Non mi riconoscerò nel caro Silvio, che tempo una settimana RI-comincerà a far fare, almeno a me che mi sento italiana, figure bislacche davanti alla stampa mondiale...
Non so se verrei con te in piazza e con l'ombrello, Sere. Potrei farne a meno, mi sa, starei sotto la pioggia in un vicoletto di periferia, pur di sentire una voce e delle parole "nuove"... ;)

Vincze ha detto...

se capita io fuggo
ma per tre anni mi rilasso e mi godo l'abbassamento delle tasse dirette. Tutto il resto andrà a rotoli, ma almeno la busta paga SEMBRERA' + pesante.

Anonimo ha detto...

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1077906,00.html
http://www.perilbenecomune.net/Web_TV.html

iniziare ad aprire gli occhi..

moravkovaeva ha detto...

..io ho votato..?
hmmm
..chi ho votato?

no no no

..io votero...?
hmmm
..quando votero?

hmmm
...chi sa..?

unika ha detto...

queste elezioni sono state una delusione...in tutti i sensi...domani parto per la mia "avventura"...porterò con me il portatile...però ho la connessione un pò lenta e mi piacerebbe continuare a commentare il tuo blog...dovresti però facilitarmi le cose togliendo la verifica della parola dai commenti...se hai difficoltà a farlo puoi rivolgerti a Tatiana..http://lytah.blogspot.com/
lei lo ha fatto e sicuramente ti darà una mano...un bacio grande grande e grazie per la collaborazione:-)
Annamaria

Serena ha detto...

Appena posso elimino la verifica!