Il ritratto di una Napoli vista da un bambino tenuto per mano da racconti di guerra, Argentina, pensieri che rimbalzano e si fanno sentire da chi è accanto...
Il filo conduttore è piacevole...
Alcune sue frasi fanno tutto il libro.
Vi passo alcune pagine... e ve lo consiglio.
"I pensieri sono come gli starnuti, scappano fuori all'improvviso e io li sento..."Perciò sapeva i fatti di tutti quanti, perciò teneva una tristezza pronta al peggio e un mezzo sorriso per buttarla via. Ai lati degli occhi si aprivano le rughe e da lì scolava la malinconia.
"Quello che ti butti a fare in quelle ore è un poco tuo, il resto è di quel corpo che si chiama popolo...[....]E' una cosa che somiglia alla musica. Ognuno suona uno strumento e quello che ne viene fuori non è la somma dei suonatori, ma è la musica, una corrente che si muove a onde, scortica il mare...[....]Non te la so spiegare la rivolta. Se ti troverai dentro una, la farai e non somiglierà a questa che racconto. Eppure sarà uguale, perchè sono sorelle tutte le rivolte di popolo contro le forze armate".
"Bello il grido di "mare, mare" dei Greci alla fine della ritirata, bello il gesto di Senofonte di scriverlo per non farlo smettere.Bello anche il racconto di Plinio sul Vesuvio esploso...[....] Entrava luce in testa come ne entrava in aula. Fuori era un giorno lucente, uno di maggio finito nel mazzo di dicembre".